Scienza
La risonanza di Schumann
è un fenomeno elettromagnetico prodotto dall'eccitazione, da parte
delle scariche dei fulmini, di una risonanza elettromagnetica che si instaura tra la
superficie terrestre e la ionosfera. Avente una lunghezza d'onda pari alla
circonferenza della terra, la frequenza di questa risonanza è molto
bassa 7,83 Hz, collocandosi nella porzione ELF (extremely low frequency) dello spettro EM.
Lo studio della risonanza Schumann risulta di particolare interesse per la geofisica.
Immaginare
un'onda elettromagnetica di tali proporzioni è difficile, ma se
prendiamo le dimensioni della nostra esperienza quotidiana, per esempio
quelle di una stanza, è possibile immaginarla come la combinazione di un
campo elettrico e di un campo magnetico (i) tra loro perpendicolari
(ii) uniformi nello spazio (iii) variabili nel tempo. In altre parole
non sembrerebbe per nulla un'onda, lo è solo se vista su una scala
sufficientemente grande!
New Age
In
virtù delle sue caratteristiche elusive e della sua nomea suggestiva,
la risonanza di Schumann ha acquisito una certa popolarità negli
ambienti new age. Ivi si sostiene, un po' in barba al principio di sovrapposizione,
che l'inquinamento elettromagnetico moderno avrebbe perturbato
l'equilibrio cui gli esseri viventi sono stati soggetti fin dalla notte
dei tempi. La narrazione si spinge un po' più in là, avanzando analogie
e interazioni tra la risonanza Schumann e le onde cerebrali.
Va chiarito che le caratteristiche del fenomeno sono tali da non essere intaccabili
dall'attività antropica ordinaria, per quanto siano stati condotti esperimenti con grandi apparati sperimentali come HAARP. Difficile anche immaginare un effetto sugli organismi che, ad oggi, ne verrebbe perturbato.
Come buona parte delle credenze new age, anche questo si rivela niente meno che un espediente per commercializzare libri e prodotti di vario genere.
Risuonatore di Schumann?
Nella
tipica narrazione dei fedeli, la funzione del risuonatore di Schumann è quella di
ripristinare o potenziare l'onda di Schumann (presunta benefica)
nell'ambiente domestico del suo utilizzatore. Vediamo perché questo non ha senso.
Il risuonatore non può essere un risuonatore. Il risuonatore naturale alla frequenza di Schumann è la cavità tra la terra e l'atmosfera, non esiste nulla di dimensioni domestiche che possa agire in modo analogo.
Il risuonatore non può riprodurre l'onda di Schumann.
Come detto, la risonanza di Schumann sulle dimensioni di un ambiente domestico si manifesta come un campo
elettromagnetico uniforme. Riprodurlo
implicherebbe costruire un sistema di solenoidi e piastre grandi almeno
quanto le pareti dell'ambiente da influenzare, e fornire loro adeguata alimentazione.
Dal
momento che non esiste in pratica relazione tra l'oggetto e l'effettivo
fenomeno elettromagnetico di interesse, ne consegue che la definizione di cosa sia un risuonatore di Schumann è del tutto arbitraria.
Hi-fi?
Il mito della risonanza di Schumann si è fatto strada anche tra quegli audiofili particolarmente inclini al c.d. fine tuning, con ulteriore proliferazione di narrative più o meno fantasiose. In un mondo fatto dall'uso e abuso di vocaboli quali segnali, onde, frequenze e armoniche, l'idea di un'onda dalle caratteristiche suggestive e misteriose fa facilmente presa.
Sorprende
che gli audiofili, solitamente ossessionati dall'idea che i disturbi
elettromagnetici possano interferire con il loro preziosissimo impianto, si dimostrino propensi a mettersi in casa un
apparecchio atto a produrli deliberatamente.
Nei prossimi post analizzeremo le pieghe che questa narrativa ha preso in ambiente audiophile.
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