domenica 21 luglio 2019

Scienza e pseudoscienza: la risonanza di Schumann

Scienza
La risonanza di Schumann è un fenomeno elettromagnetico prodotto dall'eccitazione, da parte delle scariche dei fulmini, di una risonanza elettromagnetica che si instaura tra la superficie terrestre e la ionosfera. Avente una lunghezza d'onda pari alla circonferenza della terra, la frequenza di questa risonanza è molto bassa 7,83 Hz, collocandosi nella porzione ELF (extremely low frequency) dello spettro EM.

Lo studio della risonanza Schumann risulta di particolare interesse per la geofisica.

Immaginare un'onda elettromagnetica di tali proporzioni è difficile, ma se prendiamo le dimensioni della nostra esperienza quotidiana, per esempio quelle di una stanza, è possibile immaginarla come la combinazione di un campo elettrico e di un campo magnetico (i) tra loro perpendicolari (ii) uniformi nello spazio (iii) variabili nel tempo. In altre parole non sembrerebbe per nulla un'onda, lo è solo se vista su una scala sufficientemente grande!

New Age
In virtù delle sue caratteristiche elusive e della sua nomea suggestiva, la risonanza di Schumann ha acquisito una certa popolarità negli ambienti new age. Ivi si sostiene, un po' in barba al principio di sovrapposizione, che l'inquinamento elettromagnetico moderno avrebbe perturbato l'equilibrio cui gli esseri viventi sono stati soggetti fin dalla notte dei tempi. La narrazione si spinge un po' più in là, avanzando analogie e interazioni tra la risonanza Schumann e le onde cerebrali.

Va chiarito che le caratteristiche del fenomeno sono tali da non essere intaccabili dall'attività antropica ordinaria, per quanto siano stati condotti esperimenti con grandi apparati sperimentali come HAARP. Difficile anche immaginare un effetto sugli organismi che, ad oggi, ne verrebbe perturbato.

Come buona parte delle credenze new age, anche questo si rivela niente meno che un espediente per commercializzare libri e prodotti di vario genere.

Risuonatore di Schumann?
Nella tipica narrazione dei fedeli, la funzione del risuonatore di Schumann è quella di ripristinare o potenziare l'onda di Schumann (presunta benefica) nell'ambiente domestico del suo utilizzatore. Vediamo perché questo non ha senso.

Il risuonatore non può essere un risuonatore. Il risuonatore naturale alla frequenza di Schumann è la cavità tra la terra e l'atmosfera, non esiste nulla di dimensioni domestiche che possa agire in modo analogo.

Il risuonatore non può riprodurre l'onda di Schumann. Come detto, la risonanza di Schumann sulle dimensioni di un ambiente domestico si manifesta come un campo elettromagnetico uniforme. Riprodurlo implicherebbe costruire un sistema di solenoidi e piastre grandi almeno quanto le pareti dell'ambiente da influenzare, e fornire loro adeguata alimentazione.

Dal momento che non esiste in pratica relazione tra l'oggetto e l'effettivo fenomeno elettromagnetico di interesse, ne consegue che la definizione di cosa sia un risuonatore di Schumann è del tutto arbitraria.

Hi-fi?
Il mito della risonanza di Schumann si è fatto strada anche tra quegli audiofili particolarmente inclini al c.d. fine tuning, con ulteriore proliferazione di narrative più o meno fantasiose. In un mondo fatto dall'uso e abuso di vocaboli quali segnali, onde, frequenze e armoniche, l'idea di un'onda dalle caratteristiche suggestive e misteriose fa facilmente presa.

Sorprende che gli audiofili, solitamente ossessionati dall'idea che i disturbi elettromagnetici possano interferire con il loro preziosissimo impianto, si dimostrino propensi a mettersi in casa un apparecchio atto a produrli deliberatamente.

Nei prossimi post analizzeremo le pieghe che questa narrativa ha preso in ambiente audiophile.


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